Ciccio era un gatto di proprietà, poco considerato e che si nutriva di cibo scarso e scadente. Arrivava da me saltando una recinzione costituita da pezzi di latta, malmessi e taglienti, per mangiare del cibo che lasciavo a dei gatti randagi. Un giorno sentii un miagolio sofferente:si era ferito cercando di saltare la recinzione e per un po’ di tempo zoppicò vistosamente, ma la sua proprietaria non si preoccupò particolarmente.

Mi guardava con quegli occhi azzurro chiaro, dolci e trasparenti, come solo i gatti rossi hanno. Ci siamo affezionati tanto entrambi.

Purtroppo gli altri gatti non lo volevano e piano piano spari’. Per circa un mese poi non lo vidi mai.

Una sera, ricordo che faceva già buio, mi sentii come osservata. Guardai in alto e sopra ad un tetto. Era lui. Che emozione! Ma non scese, perché c’erano i suoi a-mici nemici. La sera successiva comparve ancora, sempre li allo stesso posto. E poi non si fece più vedere. Era come se fosse venuto a salutarmi, per dirmi” io ci sono, ma li non posso più stare”.

Ho sempre voluto pensare che avesse trovato un’ altra famiglia, questa volta però che gli volesse bene veramente e che lo meritasse.